imagesRicevo e pubblico, commossa. E mi dico BRAVA.

“Ho regalato il tuo libro “L’altra parte di me” a mia madre per Natale, perché ero e sono convinta che a volte le parole che ci arrivano dall’esterno siano più efficaci di quelle dei nostri cari. Avevo già cercato di convincerla della genuinità, limpidezza e “normalità” del mio amore per Federica, ma non la vedevo serena lo stesso. Quando si ha bisogno di una certezza, di una “conferma” che ciò di cui si ha paura non sia in realtà niente di spaventoso, riceverla da un estraneo la rende più confortante, poiché non mediata da sentimenti e da una qualche finalità.

Avevo ragione: pochi giorni dopo averglielo regalato, ho trovato mia madre, in cucina, con il tuo libro in mano. Stava leggendo l’ultima pagina e aveva le lacrime agli occhi. 

Quando mi sono seduta di fianco a lei mi ha detto solo “Grazie.”

Da quel momento il cambiamento è stato evidente: è felice per me, non ha più paura, perché ha capito che esistono “altri amori” altrettanto validi e veri, ha conosciuto una realtà che, se prima la spaventava, ora la lascia indifferente, perché perfettamente comune.

Ci sono comunque giorni belli e giorni brutti, giorni di sorrisi e di inviti a cena per la mia ragazza e giorni in cui piange all’idea di come sarà più dura la mia vita rispetto a quella di altre ragazze e di non poter avere nipoti (questo lo crede lei). 

Tuttavia resta il fatto che il tuo libro ha fatto la differenza nella mia famiglia, e ti ringrazio per questo. Penso che chiunque sia genitore di una persona omosessuale abbia il bisogno, non solo il dovere, di leggerlo. Anna Chiara” .